Nella seconda parte di questo articolo vengono elencati i principali metodi colore con le relative caratteristiche; iniziamo subito dal Modello RGB.
RGB
Questo modello colore viene usato nei monitor e nelle televisioni, cioè in tutti quei dispositivi che emettono fasci di luce, ed è basato sui tre colori primari Rosso (Red), Verde (Green) e Blu (Blue), da cui prende il nome. Attraverso l’unione e la combinazione di questi tre colori è possibile ottenere tutti gli altri. Visto che è un modello basato sulla sintesi additiva, l’unione di questi tre colori primari alla loro massima intensità da come risultate il bianco.
Sintesi additiva: è la mescolanza di due o più stimoli colore che:
– Arrivano all’occhio invariati;
– Entrano nell’occhio simultaneamente;
– Incidono sulla stessa area di retina.
RGB e CMYK costituiscono i metodi colore più conosciuti ed utilizzati. Tuttavia entrambi, in virtù delle loro caratteristiche intrinseche, rappresentano il colore in modo approssimativo perché sono strettamente legati alla periferica in uso: gli stessi numeri RGB producono colori diversi su monitor diversi, gli stessi numeri CMYK producono colori diversi su stampanti diversi. Per ovviare a problemi simili è nata la gestione digitale del colore che, utilizzando i profili colore, consente di eliminare queste ambiguità.
CMYK
Questa modello colore è dato dall’acronimo di Ciano (C), Magenta (M), Giallo (Y) e Nero (B) e viene chiamato anche quadricromia. Questo metodo utilizza la sintesi sottrattiva, dove due o più stimoli colore si comportano come filtri per la luce: il colore che giunge all’occhio umano, infatti, è quello che riesce a passare da tutti i filtri dei colori.
I colori ottenibili in quadricromia sono un sotto insieme della gamma visibile, quindi non tutti i colori che vediamo possono essere realizzati così come accade nello spazio RGB, perché il range che si può ottenere è più basso. I valori delle sue variabili di colore vanno da 0 a 100, e, per comodità, si possono associare questi valori a quantità di inchiostro: 0 corrisponde a inchiostro nullo (come nel caso del bianco che è dato dalla carta) mentre a 100 c’è la massima intensità di inchiostro.
Quando i primi tre colori sono sovrapposti possono dar vita a qualsiasi colore; il 100% di tutti e tre non genera però il nero bensì il bistro, un colore simile a un marrone scuro. È per questo motivo che si è introdotto il Nero (K), detto anche nero di quadricromia, che con l’aggiunta degli altri colori al nero può portare ad avere miscele più brillanti denominate “nero ricco”, “nero freddo”, “nero caldo”, …
Lab
Questo modello cerca di descrivere meglio i colori attraverso una simulazione della visione umana.
Il metodo Lab è composto da tre dimensioni:
1) Luminanza (L): contiene informazioni sulla Luminosità ed è espressa in % (0 per il nero e 100 per il bianco);
2) A e B: sono canali opponenti e contengono le informazioni relative al colore. Il primo ha una gamma di colori che va dal verde al rosso, il secondo dal blu al giallo, e possono assumere valori da -120 a +120.
Questa modalità copre l’intero spettro visibile dall’occhio umano e lo rappresenta in modo uniforme in modo da descrivere i colori indipendentemente da qualsiasi dispositivo.
Il principale vantaggio di questo spazio colore consiste nella possibilità di poter controllare, e quindi intervenire, non solo sulle corrette tonalità che può avere un colore su una foto, ma anche sulla sua luminosità. Esistono, infatti, dei cosiddetti “colori noti”, a cui corrispondono determinati valori ed in LAB è possibile controllare se sono corretti o no. I principali colori noti sono:
il Punto Luce, il Punto Ombra, i Colori Neutri, i Toni della Pelle (incarnato), il Cielo e la Vegetazione.
HSB
Il modello colore HSB definisce il colore utilizzando le componenti Tonalità (H), Saturazione (S) e Luminosità (B) ed è stato pensato per simulare il modo in cui l’occhio umano percepisce le immagini.
La Tonalità descrive il pigmento di un colore e si misura in gradi a 0 a 359 gradi (a 0° c’è il rosso, a 60° il giallo, a 120° il verde, a 180° il ciano, a 240° il blu e a 300° il magenta).
La Saturazione descrive il livello di vivacità di un colore ed è misurata in valori percentuali da 0 a 100, dove più alto è il valore e più vivo sarà il colore.
La Luminosità invece descrive la quantità di bianco contenuta in un colore e si misura in valori percentuali da 0 a 100 (ad un valore alto è associato un colore luminoso).
HSL
Questo modello è una variazione dell’HSB e un’alternativa all’RGB; le sue componenti sono:
Tonalità (H): definisce i colori (giallo, arancio, rosso, …);
Brillantezza (L): determina la percezione dell’intensità (colori più chiari e più scuri);
Saturazione (S): definisce la profondità del colore (da debole a intenso).
I valori che possono avere le diverse componenti è uguale al modello HSB.
Scala di grigi
Questo metodo usa diverse sfumature di grigio in un immagine: le immagini a 8 bit possono avere fino a 256 sfumature di grigio. I colori di ogni pixel possono essere calcolati come percentuale di inchiostro nero in una scala che va dal 0% (bianco) al 100% (nero).
Questo metodo colore viene spesso usato in fotografia perché permette di creare delle suggestive immagini in bianco e nero; tuttavia, i moderni programmi di elaborazione grafica permettono di migliorare notevolmente l’effetto, in modo da ottenere un bianco e nero versatile attraverso il miglioramento della densità dell’immagine.