Logo, marchio e brand, anche se operano negli stessi settori, non possono essere considerati sinonimi perché hanno caratteristiche distintive proprie che, sia in ambito di creazione che di utilizzo, ne rendono importante ciò che sarà il risultato finale.
Ma che cos’è un logo?
Il logo è il primo aspetto che definisce la marca di una società, impresa o di una qualsiasi entità economica e sociale; il suo fine principale è legato infatti all’identificazione e alla riconoscibilità. Paul Rend, uno dei più grandi designer al Mondo, afferma che:
Un logo è una bandiera, una firma, uno stemma, un cartello stradale. Un logo non vende (direttamente), identifica.
Oggi, però, con il termine logo, si accostano anche i concetti di brand e marchio ed è per questo che bisogna prima far chiarezza su questi elementi.
- Logo: per logo (o logotipo, per essere più precisi) si intende un insieme di simboli, grafici e tipografici, che identificano un’azienda o un prodotto in modo esclusivo in modo da potersi distinguere dalla concorrenza. Il logo è il lettering, cioè la parte leggibile e pronunciabile di un marchio con le sue speciali caratteristiche tipografiche relative a carattere, colore, spaziatura, proporzioni, …
- Marchio: è la somma del logo e del simbolo. Il simbolo, o pittogramma, è la parte figurativa di un marchio che rimanda direttamente all’impresa, in modo da facilitarne l’associazione e l’identificazione.
I marchi si possono suddividere in tre macro-categorie principali:
- Marchio figurativo: è rappresentato per mezzo di raffigurazioni, elementi grafici o immagini;
- Marchio verbale: consiste in una o più diciture costituite da una grafia normale;
- Altre tipologie: rientrano qui i loghi 3D, sonori, …
Un’altro concetto importante a cui bisogna prestare attenzione è la marca (brand): essa contiene tutti gli aspetti della comunicazione visiva; oltre al marchio c’è la storia dell’azienda, i suoi valori, le sensazioni dei clienti (e le loro esperienze d’acquisto), il livello di notorietà, …
Es. quando compariamo un telefono Apple non compriamo un semplice telefono ma un Iphone, sinonimo di lusso, alta tecnologia, semplicità d’uso, …
La marca quindi è il valore che l’azienda è capace di trasmettere al cliente ed è legata al posizionamento nella mente di quest’ultimo.
Ma perché questa distinzione è così importante sia per il professionista grafico che per l’utente finale?
Quando si progetta un marchio è di fondamentale importanza sapere già prima della sua elaborazione e messa in opera la linea che l’azienda o il prodotto in questione dovrà seguire, le sue promesse, quali categorie dovrà soddisfare, … è per questi motivi che ai professionisti si richiede un attento studio preliminare sulle caratteristiche che dovrà avere il marchio, mentre gli imprenditori dovranno stabilire le linee guida della propria azienda. Un marchio non può basarsi solo su un aspetto prettamente estetico, tralasciando tutte le sue altre caratteristiche; stesso discorso vale per naming che, oltre ad essere originale, deve essere conforme con la promessa dell’azienda e del prodotto.
Un discorso a parte meritano i colori: questi oltre ad essere scelti con estrema cura, seguendo le regole che stanno alla base della psicologia del colore, il loro numero è dettato soprattutto dall’utilizzo ultimo del marchio in questione (avete mai visto marchi a uno, due o quattro colori?).
Ecco perché la progettazione di un marchio è un lavoro complesso, basato su molteplici variabili… questi ed altri aspetti verranno approfonditi nel prossimo articolo, dove verranno esplicitati i principali elementi e i passi da seguire per la progettazione di un marchio aziendale.
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